Laringe


Laringe

I disturbi della laringe devono essere sempre affrontati per tempo; tra le cause maggiormente responsabili di tali disturbi si possono citare i virus, ma anche infezioni o allergie.

Per scoprirlo richiedi una visita specialistica rivolgendoti con sicurezza al dott. Davide Topazio, che potrà diagnosticare subito il problema e ti aiuterà a risolverlo.

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Patologie della laringe


Il dott. Davide Topazio a Teramo esegue visite specialistiche e prescrive terapie su misura per la cura delle patologie della laringe. 

La presenza di una patologia laringea può determinare una compromissione di vario grado di una o più delle funzioni mediate fisiologicamente dalla laringe, ovvero la respirazione, la fonazione e la deglutizione. I sintomi di più frequente riscontro saranno quindi: disfonia (o raucedine), disfagia (difficoltà ad ingoiare) e dispnea (difficoltà a respirare). Possono essere inoltre presenti altri sintomi quali soprattutto tosse, senso di corpo estraneo, parestesie, emoftoe/emottisi (sangue con la tosse o nella saliva).

Richiedi una visita specialistica al dott. Davide Topazio nell’ambulatorio più vicino a te, dove vengono eseguite visite approfondite e diagnosi tempestive per ogni genere di problematica.


I disturbi della laringe devono essere sempre affrontati per tempo. Ciò permette di diagnosticare subito il problema, risolvendolo con rapidità. Sarebbe ancor meglio agire in sede di prevenzione, riducendo i fattori di rischio: per mantenere sempre in salute la gola consigliamo ai nostri pazienti di idratarsi a dovere, riposare al meglio ed evitare l'esposizione a tabacco e altri inquinanti. 


Per prenotare una visita specialistica e curare con successo le malattie della laringe rivolgiti al dott. Davide Topazio a Teramo.

  • Polipi codali

    I polipi codali sono neoformazioni benigne delle corde vocali vere, la cui origine è spesso connessa a traumi fonatori acuti e/o cronici (surmenage e malmenage vocale). Compaiono solitamente a livello del terzo medio delle corde membranose e sono più frequentemente monolaterali. In fase di adduzione cordale determinano precontatti fonatori delle corde vocali, con conseguente insufficienza glottica e manifestazione della sintomatologia tipica, ovvero la disfonia persistente

    I polipi tendono a essere più grandi e prominenti dei noduli vocali (che sono tipicamente bilaterali) e possono assumere aspetti differenti sulla base delle caratteristiche morfologiche del polipo stesso, anche in maniera correlata agli eventi scatenanti. Da un punto di vista ezio-pategenetico i traumatismi fonatori, conseguenti a eventi acuti o ad errato utilizzo cronico dei meccanismi preposti all’atto fonatorio, possono causare alterazioni strutturali della lamina propria delle corde vocali vere che fungono da substrato all’insorgenza dei polipi cordali. Più frequentemente i polipi cordali derivano da un'iniziale lesione fonatoria acuta: va distinto l'edema cordale diffuso con aspetto polipoide che deriva prevalentemente da un’irritazione cronica, tipicamente da fumo o in minor misura da reflusso faringo-laringeo.

    La presenza di disfonia persistente impone una valutazione specialistica ORL finalizzata a un corretto inquadramento diagnostico-terapeutico così come a escludere lesioni di diversa natura. La diagnosi si basa sulla valutazione in laringoscopia che solitamente si avvale di strumentazione endoscopica a fibre ottiche. 


    Sebbene la correzione delle cattive abitudini vocali mediante riabilitazione fono-logopedica spesso non sia sufficiente al fine della completa regressione dei polipi cordali, risulta comunque una condizione solitamente necessaria al fine di prevenirne eventuali recidive. La terapia vocale con un logopedista riduce il trauma alle corde vocali causato da un uso improprio delle dinamiche fonatorie.

    I polipi vocali devono solitamente essere asportati chirurgicamente per ripristinare una normale anatomia delle corde vocali vere e rimuovere l’ostacolo meccanico alla normale produzione vocale. L’exeresi microchirurgica viene effettuata in Microlaringoscopia mediante l’ausilio di uno specifico microscopio operatorio. Poiché il microscopio permette un'osservazione ingrandita, il tessuto può essere asportato con precisione e in modo accurato, riducendo al minimo il rischio di complicanze anatomo-funzionali a livello laringeo. Il tessuto prelevato viene solitamente inviato per esame istologico che fornirà conferma della diagnosi. L’intervento viene effettuato in anestesia generale e in intubazione oro-tracheale sebbene esistano tecniche di exeresi delle neoformazioni cordali in anestesia locale e paziente sveglio (videolaringoscopia operativa). 

    Oltre alla correzione e rieducazione fono-logopedica delle dinamiche fonatorie anche il controllo adeguato di eventuali stimoli irritativi cronici, mediante cessazione dell’abitudine al fumo o trattamento di eventuale reflusso faringo-laringeo, risulta imprescindibile. 



  • Approfondisci

    La laringe è un organo impari, situato a livello antero-superiore nel collo, in posizione mediana.  Connette la faringe con la trachea. Lo scheletro rigido della laringe è di natura cartilaginea e le diverse cartilagini che lo costituiscono sono tenute insieme da una serie di legamenti, membrane e muscoli.

    Da un punto di vista anatomico, la laringe si divide in 3 differenti distretti: sovraglottico, glottico (che comprende le corde vocali) e sottoglottico.


    Da un punto di vista fisiologico la laringe rappresenta un bivio strategico tra le vie aeree e le vie digestive. Prende infatti parte a 3 funzioni:

    - funzione respiratoria: contribuisce al processo respiratorio, incanalando l'aria dalle vie aeree superiori verso le vie aeree inferiori (trachea, bronchi, bronchioli e polmoni).

    - funzione fonatoria: consente la fonazione, prodotta dalla vibrazione delle corde vocali (operata dalla contrazione dei muscoli intrinseci e dal simultaneo passaggio trans-glottico di aria) e partecipa alla modulazione della timbrica vocale mediate il distretto sovra-glottico (vocal tract)

    - funzione deglutitoria: consente il corretto transito del bolo alimentare verso l’esofago, passando attraverso i seni piriformi, grazie all’azione dell’epiglottide, che nel corso della dell’atto deglutitorio si flette sigillando l’accesso al lume laringeo, e alla concomitante adduzione delle corde vocali vere. La laringe, durante l'atto deglutitorio, si innalza e chiude il suo lume; così facendo permette al cibo di proseguire il suo transito forzatamente verso l’esofago, impedendone così di penetrare nella laringe e conseguentemente nelle vie aeree inferiori.


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